Come creare nuovi voicings

Ecco come puoi anche tu creare nuovi voicings da aggiungere al tuo vocabolario.

Come creare voicings

scritto da Luca Ridolfo

In un articolo precedente (se non l’hai letto clicca qui), ho parlato di come noi pianisti passiamo gran parte del nostro tempo ad accompagnare i solisti e ho presentato alcuni esercizi per migliorare nel fare questo.

A questo punto, vorrei esplorare un argomento strettamente correlato al comping, ovvero i voicings e  come poterne creare di nuovi.

Per capire bene cosa sono i voicings c’è una parentesi da aprire. Faccio questo perchè è un argomento che crea molta confusione, specie a chi si appresta a studiare jazz, ma non solo. Questo perché molti cercano di studiare una caterva di voicings senza capire il concetto di voice leading.

Voice leading e voicings – due cose diverse

Il voice leading è una cosa, i voicings è un’altra. Cosa voglio dire? Ecco una definizione di questi due termini. Cercherò di essere breve e coinciso, in modo che tu possa capire il tutto al meglio.

Il voice leading è la conduzione orizzontale delle voci dei vari accordi.

I voicings sono come noi disponiamo queste voci verticalmente

Specie per chi inizia, questi due argomenti dovrebbero essere affrontati in due sedi separate. Quello che solitamente si viene a creare quando si studia armonia jazz è uno strano miscuglio tra i due argomenti, che rendono il tutto più complicato.

Io, infatti, studio il voice leading di ogni brano armonizzandolo a 4-5 parti reali, ovvero come se fossero realmente 4-5 persone a cantare le varie voci.

Questo è anche quello che faccio all’inizio di qualsiasi video tutorial che puoi trovare nell’area riservata iscrivendoti a pianofortejazz.it . Prendo uno standard e lo armonizzo prima a 4 voci e poi a 5. Cerco di tenere tutto molto semplice e di evitare raddoppi.

 

Dopo aver fatto questo, creo i voicings. Per farlo, dispongo queste voci che si muovono in orizzontale in maniera verticale nel modo che più mi piace dal punto di vista sonoro e dalla sonorità che sto ricercando. A questo punto puoi creare vari raddoppi, con vari intenti musicali di cui te ne parlerò dopo.

Perché separare le due cose? Il voice leading è contrappunto e armonia. Mentre il creare voicings riguarda più l’arrangiamento e l’orchestrazione, anche se lavoriamo solamente al pianoforte.

Il voicing, infatti, serve per creare un tipo di sonorità che può essere più chiusa o più aperta in base a come noi disponiamo le voci.

E’ molto importante che tu capisca questo. Prima di passare al paragrafo successivo, assicurati di aver riletto almeno due tre volte quanto ti ho scritto fino ad ora. Ritengo essenziale che tu colga la differenza tra questi due concetti. Ciò ti consente di ridurre un po’ di grattacapi in fase di studio e quando andrai a comporre i tuoi brani.

Adesso, voglio mostrarti un trucco semplice per creare nuovi voicings.

Il trucco di Kevin Hays

In una sua masterclass, Hays ha confidato come lui non voglia avere un vocabolario di voicings pronti. Ha spiegato, infatti, come non pensa tanto a “che scala posso usare sopra ad un accordo”, bensì a che accordi può usare sopra una scala e che voicings può costruire con le note di questa.

Per creare voicings in fase di studio, Kevin Hayes usa una sequenza di numeri casuale (come il suo numero di telefono) corrispondenti ai vari gradi della scala. Con questi poi forma il voicing evitando i raddoppi.

Questi ultimi, infatti, sono il peggior incubo per chi si appresti a suonare jazz al piano per la prima volta. Vediamo di fare chiarezza a riguardo.

I raddoppi

“Mai fare raddoppi a casaccio! Devono sempre avere un senso”

Impara questa frase a memoria, scrivitela da qualche parte… fanne quello che vuoi, ma dev’essere quasi una sorta di mantra.

Se hai un po’ di pratica di arrangiamento e orchestrazione, dovresti sapere come i raddoppi vengano usati per evidenziare una determinata linea. Per esempio i saxofoni quando armonizzano a cinque parti una sezione di solo, spesso la linea più acuta viene raddoppiata per dargli maggiore consistenza. In poche parole, ci dev’essere una motivazione musicale plausibile dietro alla tua scelta di raddoppiare una nota.

Prova a suonare un pezzo qualsiasi ed ad armonizzarlo. Se hai la tendenza di raddoppiare note nei tuoi accordi, prova a toglierne via qualcuna e a sentire come l’accordo risuoni meglio senza queste.

Se sei un amante dei voicings a 8 note, sicuramente ritroverai dei raddoppi. Non c’è niente di male nel farlo: i voicings usati negli arrangiamenti di big band sono poi stati trasposti anche al piano. Solitamente nella mano destra hai quello che viene eseguito dalle trombe, mentre nella mano sinistra avresti quanto suonato dai tromboni.

In Conclusione

In questo articolo ho voluto darti informazioni preziosissime che mi sono costate anni di studio e di prove fatte sul campo. Hai potuto imparare la differenza tra voice leading e voicings, come studiarli e come evitare raddoppi inutili facendo si che i tuoi voicings suonino bene.

Queste tecniche non vengono insegnate tutti i giorni, per cui fanne buon uso!

Condividilo su:

Facebook
Twitter
LinkedIn
Se credi che questo contenuto possa essere stato interessante, metti un mi piace!
Luca white relief small
Luca Ridolfo è un pianista jazz italiano, attivo nella didattica da più di dieci anni.  Con pianofortejazz.it vuole rendere lo studio del Jazz alla portata di tutti con contenuti chiari e pratici.
stomme pianohand

PianoforteJazz.it

Accedi al contenuto a te riservato inscrivendoti alla Membership gratuita

clicca qui!

sei interessato al Pianoforte Jazz...

Ora, iscriviti nel form qui sotto, per accedere all’area privata contenente 5 video tutorial gratuiti su i tuoi primi 5 standard che dovresti sapere – con soluzioni trascritte per te dai dischi per avere subito le sonorità dei PRO!

(E IN PIU’: Ottieni accesso istantaneo alla newsletter ‘esclusiva’ di PianoforteJazz.it)